Francesco Facchinetti, sulla malattia di Fedez: “era pieno di…” | Il dettaglio che nessuno conosce
Francesco Facchinetti ospite nel salotto di Serena Bortone ha parlato del suo rapporto con Daniele Battaglia e della malattia che ha colpito il collega Fedez
Figlio d’arte, Francesco Facchinetti ha sempre fatto una musica diversa dal famoso padre Roby, membro del mitico gruppo italiano dei Pooh. Sposato con Wilma Faissol da cui ha avuto due figli, Leone e Lavinia, a cui si aggiunge la primogenita Mia avuta con l’ex Alessia Marcuzzi, è oggi un uomo diverso dai tempi di Capitan Uncino.
Gli anni passano per tutti e Francesco, ormai adulto, è tornato nel salotto di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno per raccontarsi e rispondere alle domande della conduttrice.
Francesco Facchinetti bambino monello
Tra una battuta e l’altra, l’intervista ha toccato diversi temi, come il rapporto con la sua seconda famiglia, ovvero i membri del gruppo del papà, in particolare l’affetto che lo lega a Daniele Battaglia, figlio di Dodi: “Daniele è mio fratello di vita. E’ una persona a cui sono molto legato, che amo profondamente. E’ una persona per la quale donerei la mia stessa vita come per i miei figli e i miei fratelli di sangue”.
Con lui, ha confessato, hanno fatto qualche marachella facendo saltare alcuni concerti dei rispettivi padri, stanchi di seguirli e ascoltarli ovunque: “Prova a sentire tu duemila concerti dei Pooh. Eravamo due monelli. Abbiamo quasi la stessa età perché io ho un anno più di lui. C’era il generatore con on e off e abbiamo schiacciato off. E’ saltato tutto. Ci hanno beccato e ci hanno bandito per un anno dai concerti”.
Ma cambiando argomento, l’uomo ha stupito per alcune affermazioni su Fedez e sulla sua malattia.
Fedez e il passato dimenticato
Qualche anno fa Francesco e Fedez avevano avuto qualche battibecco via social dove il rapper lo accusava di essere noto solo grazie al nome del padre; ma ormai pare che tutto sia passato e i due abbiano sotterrato l’ascia di guerra.
Il figlio di Roby ha infatti ammesso: “Con Fedez ho lavorato per un po’ di tempo e per me è come Cristiano Ronaldo, è come Messi e la cosa bella dei talenti è che loro non sanno quello che sono e questa è una cosa che mi fa impazzire. In quel periodo cercavo di iniettare fiducia in Federico e quando l’ho visto al Festival gli ho mandato un messaggio scrivendogli che gli volevo bene”.
Pace fatta quindi, e aggiunge sulla malattia: “L’ho saputo come tutti gli altri. Nella mia vita ho imparato a capire e comprendere gli altri senza pensare che la verità assoluta sia la mia e se raccontare la malattia l’ha fatto stare meglio ha fatto bene perché alla fine non fa male a nessuno e poi Federico è una persona che ti viene voglia di abbracciare, di proteggere perché per arrivare a raccontare delle cose, a scriverle e a farle vivere agli altri devi essere pieno di fragilità perché altrimenti non ce la fai”.