Ambra Angiolini, la malattia che l’ha deformata: “Mi dicevano rifattona ma in realtà ero…”
La simpatica Ambra Angiolini racconta la sua malattia e ne fa un libro, in modo che tutti possano riconoscerne i sintomi
Ambra Angiolini è una donna che abbiamo visto praticamente crescere; dal suo esordio di bambina prodigio nei primi anni ’90 nella trasmissione cult Non è la Rai, dove appena sedicenne sgambettava a capo di altre centinaia di coetanee, alla maturità sia fisica che artistica.
Oggi Ambra è un’affermata attrice e conduttrice; madre di due figli, Jolanda e Leonardo, avuti dall’ex marito il cantante Francesco Renga, racconta gli anni bui della sua malattia in un libro.
Il racconto della malattia di Ambra
Nel suo libro InFame l’attrice ha raccontato cosa significa avere un disturbo alimentare. Le sue parole sono state riprese durante un’intervista per il programma Le Iene un po’ di tempo fa, dove innanzitutto ha fatto una distinzione tra anoressia e bulimia, svelando quando è iniziato per lei il calvario: “In una direzione si mangia tantissimo e poi si cerca di procurarsi il vomito. Nell’altra si smette di avere a che fare con il nutrimento. La prima volta avevo 15 anni. Avevo preso spunto da un film, aveva a che fare con questa modella che mangiava nervosamente delle cose e poi inspiegabilmente andava dritta in un bagno e vomitava. Io me la sono ricordata quando la mia testa ha avuto bisogno di un modo per cominciare. Non c’entra niente la bellezza, poi qualcuno ha deciso che era la malattia di chi voleva essere magra. Posso dire che è una stron**ta?”
E poi le accuse e la presa di coscienza: “Con la bulimia ci si deforma. Mi dicevano ‘rifattona’, ma in realtà non ero rifatta, ero piena di succhi gastrici impazziti” finché la decisione di guarire “Quando ho capito che il mio unico specchio era l’acquetta del water”.
La malattia è per sempre
Ospite de I Lunatici su Radio Due è tornata sull’argomento spiegando: “La bulimia è una malattia che ancora non è così riconosciuta come tale. Mangiare tanto o non mangiare proprio non è un capriccio. Riuscii ad uscirne grazie alla radio, perché di notte una volta feci tutta una puntata su questo tema. Il cibo è la cosa più facile da trovare, riempie un vuoto”.
Finché quel vuoto è stato riempito dalla cosa più bella: “Un po’ si resta bulimici tutta la vita. La bulimia vuol dire anche amare tantissimo, desiderare tanto di essere amata. Quando sono rimasta incinta di mia figlia Iolanda la fame d’amore si è finalmente placata”.