Stefano Tacconi, dal successo al bruttissimo aneurisma: com’è ridotto oggi
Dopo il grave malore dell’ex portiere della Juventus, inizia a intravedersi uno spiraglio; le parole della famiglia su un suo possibile ritorno a casa.
Come molti ricorderanno Stefano Tacconi, indimenticabile portiere della Juventus, il 23 aprile di quest’anno si è sentito male; dopo aver accusato un forte mal di testa mentre si trovava ad Asti per un’iniziativa benefica, è stato trasportato d’urgenza in ospedale e qui le cose sono precipitate.
La diagnosi è stata “rottura di un aneurisma cerebrale”, cosa che ha costretto i medici ad intervenire date le gravi condizioni in cui è apparso. Ma sono passati circa 5 mesi, come sta Stefano oggi?
I progressi di Stefano Tacconi
Dopo un periodo in terapia intensiva, due mesi all’ospedale di Alessandria, l’uomo ha iniziato un percorso di riabilitazione al centro Borsalino.
La ripresa è lenta ma costante tanto che alcune testate riportano a luglio le sue parole: “Ho vinto tutto nella mia carriera, ma questa è la coppa più importante. Non ricordo quasi niente; ho capito che sono stato tanto male, ma ora va molto meglio”.
Parole che hanno fatto ben sperare, ma dopo tre giorni il figlio Andrea è intervenuto sui social per spiegare la situazione e precisare che nonostante i buoni risultati il percorso è ancora lungo: “Vedo che stanno girando notizie che fanno sembrare mio padre in ottima forma e in grado di rilasciare interviste… quando in realtà non sarebbe assolutamente in grado di fare, se non attraverso noi come famiglia. Tengo a precisare che mio padre non ha mai rilasciato nessuna dichiarazione con nessun giornalista”.
Stefano oggi
Sempre Andrea, dopo aver ringraziato nei giorni scorsi: “Papà sta faticando molto, ma fisicamente è ancora un ragazzino quindi se tutto va bene ci sono buone speranze di riaverlo a casa tra un paio di mesi. Vediamo uno spiraglio di luce dopo mesi devastanti, grazie a tutti per il supporto”, il 21 settembre ha dato un nuovo aggiornamento sui social: “Papà è stato sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico per migliorare il suo quadro clinico, una procedura che era in programma da tempo”.
Un intervento programmato quindi, nessuna urgenza. A spiegare è stato Andrea Barbanera, Direttore della Struttura di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria attraverso l’ultimo bollettino diffuso: “Stefano, dopo un lungo soggiorno presso il presidio riabilitativo, è stato nuovamente ricoverato nella struttura di Neurochirurgia per eseguire un nuovo studio neuroradiologico di controllo programmato con il completamento della chiusura dell’aneurisma che lo aveva portato nel nostro ospedale nella fine di aprile. Le condizioni cliniche e neurologiche sono soddisfacenti, pertanto al termine di questo ulteriore percorso il paziente riprenderà la riabilitazione”.