Giovanni Ciacci: “Colleghi esclusi perchè sieropositivi” | Chi sono i vip malati
Il noto costumista della tv è entrato nella casa del Grande Fratello Vip per parlare anche della sua malattia, e ha confessato che alcuni colleghi sono stati esclusi dal lavoro
Giovanni Ciacci è un concorrente del Grande Fratello Vip e ha deciso di confessare la sua sieropositività poco prima del suo in ingresso nella casa per poter anche condividere ciò che gli è accaduto, parlare della sua malattia intorno alla quale c’è ancora tanto pregiudizio e disinformazione.
Non mancheranno le confessioni, come quella in cui ha ammesso di essere stato allontanato da qualcuno sul luogo di lavoro a causa della malattia. Ma pochi mesi fa ha detto di più, nell’intervista in cui si è raccontato senza veli.
Giovanni Ciacci, la malattia e la vita
In una sua recente intervista riportata sulle pagine di Chi, di cui è direttore Alfonso Signorini, conduttore del reality, Giovanni Ciacci si è raccontato: “Non esiste un prima e un dopo la malattia. Sono sempre stato una persona solare, estroversa, casinista, curiosa e assetata della vita. Anche dopo sono rimasto lo stesso. […] Ho capito sulla mia pelle che essere sieropositivo è ancora oggi un enorme stigma sociale. Eppure oggi si può vivere con l’Hiv, non ci si limita più a sopravvivere”.
E poi si è lamentato dell’ignoranza che ancora riguarda l’HIV: “Siamo indietro di 40 anni, siamo ancora fermi agli Anni Ottanta. Oggi non dobbiamo curare l’Aids, dobbiamo curare la chiusura delle persone, dobbiamo combattere l’ignoranza. […] Non abbiamo più il virus dell’Hiv nel sangue. Non è più rintracciabile. Sai cosa significa questo? Significa che possiamo fare una vita come quella di qualsiasi altra persona. Possiamo avere figli senza trasmettere loro la sieropositività. Possiamo fare l’amore con il nostro compagno o la nostra compagna senza preservativo perché non trasmettiamo più nulla”. Tutto questo ovviamente se si seguono le cure meticolosamente, come sottolinea.
L’esclusione al lavoro
Ciacci ha poi raccontato un aneddoto che lo ha molto ferito: “A me difficilmente puoi scalfire la corazza, ma a volte sono riusciti a scalfire la mia anima. Un episodio tra gli altri… mi hanno raccontato che una mia famosa collega è andata da un direttore di rete della sua azienda a dirgli di non farmi lavorare perché ero malato“.
E infine, confessa di conoscere tante persone che hanno subito lo stesso trattamento: “Conosco tanti colleghi e colleghe che in passato, anche in un passato molto recente, sono stati esclusi dai reality perché avevano l’Hiv. Da oggi, grazie a te, noi sieropositivi non ci sentiremo più ghettizzati. E questo è un grande passo verso la civiltà”.