Eleonora Daniele, purtroppo il dolore le ha lacerato il cuore: “Rimasta senza vita”
La biondissima conduttrice ha raccontato del dramma vissuto che le ha straziato il cuore e che le provoca ancora grande dolore
Eleonora Daniele è un’apprezzata conduttrice italiana; con il suo Storie italiane tiene compagnia a migliaia di famiglie che forse non ricordano le origini televisive della presentatrice. Valletta al programma La sai l’ultima in effetti non tutti sono stati in grado di notarla in quelle vesti.
Cosa che invece è avvenuta nel 2001, durane la sua partecipazione alla seconda edizione del Grande Fratello. Da allora la bella Eleonora ha avuto grandi soddisfazioni e una carriera invidiabile, ma la sua felicità è stata offuscata da un dramma.
Eleonora Daniele: il dramma che non si dimentica
Eleonora Daniele è stata ospite qualche settimana fa nel salotto di Domenica In, e qui è tornata a parlare di ciò che le è accaduto nella vita che le ha causato un dolore che non può passare: “Quando hai una grande sofferenza hai più sensibilità per raccontare quella degli altri e tu hai vissuto un momento difficile. C’è stato un momento della mia vita che mi ha cambiato profondamente ed è la perdita di Luigi, mio fratello, autistico”.
E aggiunge: “Quando lui se n’è andato per me è cambiato tutto. È come se si fosse fermato il tempo e se io fossi rimasta senza vita. Possono passare i giorni, gli anni, ma un amore così grande non può passare mai”.
La morte di un familiare è un dolore che non passa mai nella vita, può affievolirsi appena col passare del tempo, ma ad ogni ricordo torna ad intensificarsi. Infatti in un’altra occasione la Daniele ha affermato: “Il ricordo è continuo, è un pensiero fisso. Io mi sveglio pensando a lui e vado a dormire pensando a lui. Non ho superato la sua morte, non credo che lo farò mai”.
L’autismo non è la definizione di una persona
In passato, ospite a Oggi è un altro giorno, ha ricordato ancora suo fratello Luigi morto improvvisamente a 44 anni. Nel corso dell’intervista ha asserito: “Nessuno mi chiede mai chi fosse mio fratello Luigi, come se l’etichetta autistico definisse una persona. Lui era un ragazzo speciale, con un autismo grave, che poi dai 18 anni è cresciuto in un istituto privato”.
E precisa: “La mia famiglia fu costretta a questa scelta per via della gravità della sua malattia, che lo portava anche a picchiare mio padre. Nello stesso tempo, abbiamo capito che lui necessitava di compiere un suo percorso. La scelta è stata difficile, soffrivo moltissimo”.