Fedez, la rivelazione senza precedenti: “Il tumore mi ha fatto…”
Il noto rapper ha avuto un raro tumore al pancreas per il quale è stato operato pochi mesi fa. Oggi sta meglio ma ammette di essere cambiato. Le parole di Fedez
Il noto rapper Fedez, al secolo Federico Lucia, marito dell’imprenditrice digitale Chiara Ferragni, ha superato una delle più dure battaglie, quella contro il cancro. L’annuncio qualche mese fa attraverso i social, dove ha dichiarato di averlo scoperto per caso.
Poi le cure, l’operazione, la convalescenza. E oggi torna a parlare della sua terribile malattia e di ciò che inevitabilmente ha comportato. Ci sono stati dei cambiamenti nella sua vita, ma ciò che ha rivelato ha lasciato sconvolti e basiti.
Fedez: come il tumore mi ha cambiato la vita
Nel corso di una della ultime puntate del suo divertente podcast Muschio Selvaggio, Fedez ha parlato ancora della sua malattia, ma quello che ha detto questa volta ha lasciato qualcuno interdetto. Ospite il filosofo Umberto Galimberti, l’argomento trattato è il futuro, e Fedez afferma: “Molto spesso c’è il danno delle mete prestabilite, ovvero: se ti accade qualcosa devi arrivare a un determinato punto. Non è così. Facendo un esempio personale quando mi sono ammalato di cancro, la narrazione che nella mia testa doveva esserci era: ho avuto il cancro e di conseguenza questa esperienza mi migliorerà come essere umano. Ma chi ca*zo lo ha detto?”
E poi segue la confessione che nessuno si aspettava: “Ti dicono che quando ti ammali scopri il vero senso della vita, ma col ca*zo, la mia vita è peggiorata, sono diventato depresso e sono diventato un essere umano peggiore io, dopo il cancro. Ed è questa la figata del mio cancro. Perché dovrei essere una persona migliore?”
Essere migliori dipende da noi
Fedez prosegue poi chiarendo il concetto: “La malattia ti cambia momentaneamente. Poi devi essere tu bravo. La vita ti mette una finestra in una stanza chiusa e devi essere in grado di riuscire ad aprirla quando vuoi tu. La malattia mi ha dato un’occasione di rivalutare le priorità della mia vita, ma non me lo ricorda tutti i giorni. Devo essere bravo io a tenere aperta quella finestra”.
Il filosofo Umberto Galimberti quindi spiega perché pensiamo di dover diventare migliori dopo una malattia: “Fa parte della cultura cristiana, perché per i cristiani il dolore ha un valore perché ti riscatta dal peccato ed è una caparra per l’eternità, e quindi il dolore viene messo in scena come una cosa positiva”.