Silvia Toffanin, spezzata in diretta tv: lacrime a fiumi
La bella Silvia Toffanin e le lacrime in tv. Cosa è successo alla compagna di Pier Silvio Berlusconi?
Silvia Toffanin è una brava conduttrice televisiva che vediamo da anni alla guida di Verissimo, talk in cui diversi ospiti si raccontano. I suoi esordi risalgono al 2001 quando giovanissima diventa una Letterina del quiz Passaparola, condotto da Gerry Scotti; lo stesso che ha visto una giovanissima Ilary Blasi.
In seguito le viene affidata la conduzione dell’iconico Nonsolomoda, che resta sua per 7 edizioni consecutive. Ma è appunto con Verissimo che riesce a dare il meglio di sé, con un format che le si adatta alla perfezione. Nella vita privata è legata a Pier Silvio Berlusconi da circa 20 anni e dal quale ha avuto due figli: Lorenzo Mattia e Sofia Valentina.
Silvia Toffanin: le lacrime
Nel corso degli anni a Verissimo abbiamo visto diversi ospiti e personaggi che si sono avvicendati, ognuno con la sua storia. E ogni storia è stata raccontata ad una partecipe Silvia Toffanin che ha messo i personaggi a loro agio facendo le giuste domande.
Molte volte ci sono state risate, ma anche tante lacrime, e qualche volta anche la conduttrice si è commossa, come qualche settimana fa davanti ad un Andriy Shevchenko, storico centravanti del Milan, che ha lanciato un accorato appello. Cosa ha detto l’ex calciatore che ha provocato delle lacrime?
L’uomo è ucraino, e tutti sappiamo la difficile condizione che sta vivendo il suo popolo impegnato in una terribile guerra contro la Russia, e infatti le sue parole sono state: “È una situazione molto difficile, soprattutto le prime settimane sono state complicate. È stato uno shock, mai avrei pensato che la Russia potesse iniziare una guerra contro di noi. Come si fa a vivere quando ogni giorno muoiono bambini e civili sotto gli attacchi dei missili nemici?“.
Un aiuto concreto
Davanti ad una sempre più partecipe Silvia Toffanin, Shevchenko ha proseguito in lacrime il suo racconto parlando della mamma: “All’inizio non c’è stato verso di convincere mia mamma ad andarsene. Poi, dopo 21 giorni, le sue condizioni fisiche sono peggiorate e quindi mia sorella l’ha portata via con sé. Adesso sono in Italia”.
E infine un appello, qualcosa di concreto che tutti potrebbero fare per aiutare il suo popolo così come sta facendo lui: “In questo momento il miglior aiuto consiste nel cercare di dare una possibilità di difenderci e accogliere i rifugiati, soprattutto donne e bambini. Sto accogliendo alcuni profughi in casa: stanno per arrivare due donne con i loro bambini […] La mia gente ha perso tutto, i bambini non hanno più futuro, dobbiamo stare vicini a queste persone“.