Continuano i problemi all’interno della rete televisiva pubblica. Infatti, a causa di alcune decisioni prese dai direttori della Rai, un volto tv è andato completamente fuori di sé e minaccia ripercussioni pesanti. Ecco che cosa sta succedendo negli studi televisivi.
Negli ultimi giorni sta divampando una polemica in Rai e sembra che addirittura ci sia il rischio di finire in tribunale.
Infatti, alcune decisioni prese dalla rete sono state fortemente criticate da un concorrente di una delle trasmissioni che sente di aver subito un trattamento molto ingiusto.
Enrico Montesano vorrebbe rientrare nel programma televisivo Ballando con le stelle, dal quale è stato eliminato per aver indossato una t-shirt della Decima Mas, ovvero la Marina Militare Fascista. L’uomo durante un’intervista a La Zanzara ha detto: “Mi auguro di essere richiamato. C’è stata una reazione eccessiva ed esagerata, ma alla luce dei chiarimenti potrei tornare”.
Inoltre, molto indignato l’uomo ha addirittura affermato: “Perché non posso tornare? Potrebbero darmi una penalità, una squalifica per una puntata. Io sono per natura ed educazione pronto al dialogo e a trovare una soluzione di compromesso. La mia squalifica? Qualcosa di strano c’è sotto, forse ero un personaggio scomodo che non aveva raccolto alcuna provocazione in sei settimane. Mi sembra una maglietta di distrazione di massa. Qualcuno probabilmente non gradiva la mia presenza lì e hanno preso la palla al balzo”.
Selvaggia Lucarelli si è esposta molto pubblicamente per scongiurare il rientro in gioco dell’attore. Ha infatti minacciato di abbandonare il programma nel caso Montesano dovesse essere riammesso nella gara. Sempre durante l’intervista radio, l’uomo ha provato a difendersi con un’argomentazione molto debole.
Infatti, ha provato a chiarire la sua posizione: “L’offesa sul fascismo mi offende, mi devono chiedere scusa, devo essere riabilitato, non ho questo tipo di storia. Si sono dimenticati che per vent’anni ho portato tanti voti alla sinistra. Mio nonno era tipografo a L’Unità e la famiglia di mia mamma era antifascista e repubblicana. La mia educazione e formazione è quella. […] Ho messo solo una maglietta che si vede da tanti anni in tutti i negozi online e che ha dei simboli che non hanno nulla a che vedere con il periodo tanto vituperato, che noi ricusiamo e abbiamo sempre denunciato.”.
Inoltre, l’uomo ha anche denunciato: “Se avessi indossato una maglia con il Che o Mao non sarebbe successo nulla. Per noi nati dopo la guerra diventano gadget storici che non hanno più nessuna valenza politica. Stavamo provando, abbiamo giocato e scherzato. Era una maglietta per sudare, le avevo finite e ho messo quella”.
È arrivata anche la minaccia da parte dell’attore di intraprendere delle azioni legali se il veto sulla sua partecipazione al programma dovesse perdurare.