Alessandro Vicinanza, purtroppo non è riuscito a trattenere le lacrime: l’orribile scoperta
Il cavaliere di Uomini e Donne appena uscito dal programma con la sua bella rivela una triste notizia
Chi segue Uomini e Donne conosce bene Alessandro Vicinanza, il giovane salernitano che dopo un intenso tira e molla con Ida Platano, nota dama del parterre femminile, e una corte serrata, è riuscito a conquistare il cuore della sua bella e a portarla fuori dallo studio.
Prima di riuscirci però ci sono voluti mesi in cui lei si è detta prima insicura, poi ancora innamorata dell’ex Riccardo Guarnieri, poi ancora non attratta da lui. Nel frattempo Alessandro ha provato a voltare pagina ed è uscito con la bella Roberta Di Padua, storica rivale della Platano.
Le considerazioni
Proprio della sua frequentazione con la Di Padua ha parlato Alessandro Vicinanza domenica 4 dicembre ospite a Verissimo assieme a Ida Platano, dove ha detto a Silvia Toffanin: “Con Roberta non c’era futuro. C’erano determinate sintonie, ma non quelle che fanno nascere una storia d’amore”.
Storia d’amore che al momento sta vivendo con la dama bresciana che gli ha fatto battere il cuore e che è riuscito a far capitolare. Sono passati tutti i dubbi e le paure alla donna? A rivelarlo è lei stessa: “Sentivo che più andavo avanti e più le sensazioni si facevano forti. Dopo essere uscita con lui, sentivo la mancanza. Lui è venuto a trovarmi e, lo stesso giorno, mi mancava talmente tanto, che ho preso l’aereo e sono andata da lui a Salerno. Da lì la scelta è stata veloce”.
E nonostante l’inizio burrascoso la loro storia d’amore sembra procedere a gonfie vele: “Alessandro mi fa prendere la vita alla leggera. Non abbiamo neanche mai litigato. Io sono gelosa se mi dà motivo di essere gelosa”.
La malattia di Alessandro Vicinanza
Ma tra i racconti dei due innamorati c’è stato spazio anche per delle confessioni inedite. Alessandro Vicinanza ha infatti rivelato di essere affetto da una malattia e ha spiegato: “Ho una malattia autoimmune, che comporta difficoltà a far coagulare il sangue. Sono spesso sotto controllo, faccio le analisi, però adesso viaggio tranquillo sotto quel punto di vista. L’ho avuta la prima volta a 16 anni, poi è riscoppiata 7 anni fa, in un periodo di forte stress, avevo chiuso una storia lunga e importante. Sono stato un bel po’ di tempo in ospedale, in un reparto in cui ho lasciato un pezzo di cuore”.
Ma non si perde d’animo: “È vero che io ho una malattia, ma la posso curare. In ospedale, invece, ho visto la vita sotto altri punti di vista. Una volta uscito ho voluto lavorare meno e prendermi i miei spazi, perché la vita è bella e va vissuta”.