Avrà mai fine la lite familiare in corso nella famiglia Windsor, che vede Harry opposto al fratello, il principe William, e al padre Carlo III?
La storia inglese in primis, quella britannica poi, ci hanno abituati nel corso dei secoli a lotte fratricide per il potere, molte di queste narrate, seppur in versione romanzata, da famosi autori come William Shakespeare, per esempio nel Riccardo III o nel Macbeth, ma anche tedeschi come Friedrich Schiller.
Oggi sicuramente la situazione è più tranquilla e meno pericolosa ma le tensioni, come raccontano le cronache degli ultimi 3-4 anni, continuano a pervadere i complessi rapporti familiari all’interno della Royal Family.
Magari non si tratterà di prevalere sull’altro alla ricerca del potere assoluto, magari si tratterà solo di reagire in maniera personale alle regole del protocollo e dell’etichetta, ma appare chiaro che oggi come allora c’è chi non accetta il ruolo che la legge gli assegna e batte i piedi.
Certo, secoli fa avrebbe radunato un esercito e mosso contro il nemico-parente, oggi si limita a lamentarsi attraverso i media e mandare alle stampe un’autobiografia che, sebbene non faccia vittime effettive, certamente si propone di scardinare il sistema. Anche rischiando ritorsioni.
Ma saranno veramente vere ritorsioni? Tra i sostenitori del principe Harry, per esempio, è sentita in questo modo la decisione del re Carlo III di non consentire l’affaccio ai nipoti dal balcone di Buckingham Palace ai figli di Harry, Archie e Lilibeth, nel caso i Sussex dovessero partecipare all’incoronazione del sovrano, il 6 maggio prossimo.
Dai “pro Harry”, Carlo è considerato quasi alla stregua di un nonno cattivissimo che faccia preferenze tra i nipoti preferiti e quelli “di serie B” a causa dell’atteggiamento del figlio minore. Ma è veramente così? In realtà, non è una decisione di Carlo III ma una regola stabilita dal protocollo reale.
Questo prevede che si affacci dal balcone con il sovrano solo l’erede diretto al trono, in questo caso il principe William. Quando venne incoronata Elisabetta II, nel 1953, l’allora principe Carlo si affacciò con la madre in quanto erede al trono ma la sorella minore, la principessa Anna, non partecipò neppure all’evento.
Certo, nel 1953 Carlo e Anna erano bambini quindi è chiaro che le regole possano in qualche modo adattarsi alla circostanza: tuttavia l’erede al trono e la sua posizione non cambiano, dunque sarà William ad affacciarsi mentre il secondogenito occuperà, per legge, una posizione più defilata. Sulla presenza dei bambini, di entrambi i principi, ancora nulla è trapelato.