Yari Carrisi, dopo anni la confessione agghiacciante su Ylenia: “L’ho vista nel…” | Romina commossa
A quasi trent’anni dalla misteriosa scomparsa di Ylenia, Yari Carrisi rivela un retroscena spiazzante sulla sorella.
Il 1994 ha segnato un anno assai doloroso per la famiglia di Al Bano Carrisi e Romina Power: la loro primogenita Ylenia è infatti scomparsa da New Orleans senza lasciare tracce, e precipitando così i familiari in un abisso emozionale senza pari.
Se il cantante di Cellino San Marco ha infine accettato l’ipotesi più accreditata, ovvero la tesi del suicidio, Romina Power ha sempre covato la speranza di poter un giorno riabbracciare la figlia.
La cantante ed il figlio Yari, apprezzato musicista ambient, hanno presenziato ad una puntata di “Verissimo”, e in tale occasione hanno chiarito il loro punto di vista sulla sparizione della giovane rampolla.
Ylenia Carrisi, dichiarata morta presunta nel dicembre del 2014 dal Tribunale di Brindisi, rappresenta tutt’ora un nodo irrisolto nelle vite dei genitori e dei fratelli; se Romina propende per un allontanamento volontario della figlia, Yari sembra maggiormente rassegnato alla potenziale dipartita della sorella. L’artista è inoltre convinto di averla avvistata in un museo vodoo…
Yari Carrisi a ruota libera su Ylenia: “Era la mia bussola”
Il figlio d’arte ha confessato a Silvia Toffanin: “Ylenia era la mia bussola, il mio specchio. Aveva una cultura, una bellezza, e una voglia di vivere e di esplorare incredibili… Era creativa e coraggiosa, per me è stato difficile: non solo ho perso una sorella, ma un modello, un faro, un punto di riferimento…“.
Yari Carrisi ha inoltre riferito: “Nel Natale del ’93, io ero in Sudamerica. Mi trovavo in Equador, lei in Belize, volevo farle una sorpresa e cercai di raggiungerla. Purtroppo, quando arrivai, lei era già partita dal Belize. Se ne era andata 24 ore prima per andare in Messico, e non la vidi“. Pochi giorni dopo, Ylenia Carrisi scomparve dai radar, senza più dar cenni di vita all’ansiosa famiglia. Yari Carrisi ha poi ammesso: “Fino al 2020 pensavo fosse da qualche parte… Poco prima del Covid, sono andato a New Orleans. Una mia amica mi ha mandato una foto di un quadro appeso in un museo vodoo di una donna che era identica a lei. Poi ho scoperto che il quadro era stato dipinto anni prima, negli anni ’60 o ’70…“. L’indizio si è quindi rivelato un’ulteriore pista morta, e Yari Carrisi è tutt’ora convinto che la polizia statunitense, all’epoca della scomparsa, abbia pasticciato con le indagini, scoraggiando la risoluzione del caso.
Yari Carrisi non crede alla versione del suicidio: “Mi piace pensarla ancora così”
Il figlio di Al Bano e Romina ha poi proseguito: “Ho parlato con delle persone coinvolte all’epoca delle vicenda, e ho capito che la polizia era un po’ sbadata… Non credo alla storia che lei si sia gettata nel fiume. Io ne parlo al passato dopo quell’ultimo viaggio a New Orleans“.
Yari ha infine concluso: “Comunque, la porta è sempre aperta. Ma cosa si può fare? Se solo fossi arrivato 24 ore prima in Belize… Inizialmente pensavo: ‘Vai Ylenia, continua a fare quello che stai facendo!’… Me la immaginavo a fare la sciamana in Amazzonia, credevo che stesse facendo qualcosa di superiore, e che non potesse tornare sui propri passi. E mi piace un po’ pensarla ancora così…“.