Morgan, come si è suicidato il padre: “L’ha fatto in un modo davvero elegante”
Dopo anni, Morgan torna a parlare dell’evento che ha cambiato per sempre la sua vita: la morte del padre.
Genio e sregolatezza sono due parole che descrivono bene Morgan. Infatti, dotato di un’intelligenza sopra la media, l’artista a spesso compiuto gesti che hanno fatto discutere.
Tuttavia, la sua vita non è stata per niente facile, anzi, è stata segnata da ferite profonde. Lui però è riuscito ad andare avanti lo stesso.
Durante un’intervista Radio alla trasmissione Muschio Selvaggio, condotta da Fedez e Davide Marra, Morgan ha avuto modo di raccontarsi.
Quello che è emerso è il grande dolore che gli ha cambiato la vita, ovvero il suicidio del padre. Ecco cos’ha detto il cantante.
Il suicidio del padre di Morgan
La morte di un genitore non può che lasciare delle ferite davvero profonde, a maggior ragione se questo si è tolto la vita. Il racconto del suicidio del padre di Morgan è davvero straziante. Il cantante ha spiegato: “Si è tolto la vita in un modo davvero elegante. Ha preso una lametta, è partito dal polso e ha seguito tutto il braccio fino al collo. Poi ha fatto la stessa cosa sull’altro braccio. Si è disegnato le vene e mi sorprende, perché non era un romantico, non era un artista”:
Ha poi aggiunto: “Cosa posso fare se non trovare una forma artistica nella morte di mio padre? Mi è sempre venuto un punto di domanda gigantesco. Il padre è l’istituzione, è l’uomo che ti insegna il bene e il male. È l’uomo che ti fa conoscere il mondo. Implode, sparisce, decide di lui di dire basta. E da quel momento ti cade tutto. Perdi tutto quello che sapevi della vita fino a quel mondo. È come un Governo che fa un golpe. Il suicidio non è un atto egoistico, ma è un atto folle. Tu non vedi più niente. Guardi e non vedi. Vedi buio. Non c’è un’uscita, non trovi più l’uscita. Quando uno si ammazza, non vede più l’uscita“.
Le conseguenze della morte del padre
Il racconto fatto da Morgan è davvero straziante. Il cantante ha detto: “Mio padre era un infelice cronico. Faceva cose che non voleva fare nella vita e io non l’ho mai visto felice. Però, poi ho visto dei filmini degli anni ’60 in Super8, e vedevo un uomo felice. Tant’è che io dissi a mia madre: ‘Chi è lui? Questo chi è?’. Lui era diverso. Mio padre prima di avere figli, era diverso. Non siamo stati noi, però. Mio padre era estremamente affettuoso. […] Nell’ultimo periodo, mio padre sembrava un film horror. Aveva portato una cappa nera dentro casa. Chiedeva a me i soldi perché io facevo pianobar. Lui aveva problemi economici. La sera prima di ammazzarsi, mi portò un rullino fotografico con dentro centomila lire: ‘Così non potrai dire che non te li ho resi’. Poi mi salutò dalla finestra.
Sulle conseguenze della morte del padre, ha detto: “Ho fatto fatica per mantenere mia madre e mia sorella. Quando qualcuno mi tratta male, mi girano i coglioni perché non sanno quello che ho fatto per essere dove sono oggi. Non voglio che la mia fama mi preceda, ma voglio sempre essere messo alla prova e dimostrare di essere quello che sono”.