Squali, perché ora nuotano vicino alla riva: attenti a queste località balneari
Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le segnalazioni in molte località costiere: è allarme squali in Italia?
Il caso del turista russo – divorato da uno squalo al largo delle coste egiziane – ha riacceso i riflettori sui possibili rischi per i bagnanti durante le vacanze estive.
Anche l’Italia sta vivendo una fase di assoluto allarmismo, incentivato anche dal numero di segnalazioni pervenute alla Guardia Costiera. In numerosi video su TikTok, provenienti apparentemente da alcune zone della penisola, è possibile ravvisare le temibili pinne dorsali sulla cresta dell’onda, e un numero sempre maggiore di turisti rinuncia alle corroboranti abluzioni in mare aperto.
Le zone maggiormente citate nelle clip risultano essere Toscana, Marche e Sicilia, con particolare concentrazione di esemplari nei litorali di Palermo, Messina e Catania.
È davvero il caso di preoccuparsi, oppure il recente decesso del turista russo ha gonfiato a dismisura l’immaginario popolare? Ecco cosa sappiamo.
Squali in Italia: si tratta davvero di emergenza?
Innanzitutto occorre precisare che il mar Mediterraneo accoglie da sempre almeno 50 specie diverse di squali, ognuna di esse preziosissime per l’habitat marino.
La più diffusa risulta essere la Prionace glauca. Questo squalo azzurro abita solitamente in acque profonde e dalle temperature temperate, e si nutre principalmente di pesci e calamari. Al pari degli altri esemplari, solitamente evita le coste affollate, e predilige una vita in mare aperto. Secondo alcuni avvistamenti, però, alcuni banchi di Prionace glauca sarebbero comparsi presso lo Stretto di Messina, così come nel Salento e al largo dell’isola di Capo Rizzuto, in Sardegna. Gli squali, però, sono soliti evitare il contatto con l’essere umano, e l’esposizione diretta risulta particolarmente improbabile, specialmente se in acque basse. In ogni caso suggeriamo prudenza, come in ogni attività outdoor, ma senza far prevalere la paranoia.
Cosa fare in caso di incontro ravvicinato
Se malauguratamente doveste incappare in un raggelante avvistamento mentre siete in ammollo, è consigliabile rispettare alcuni consigli degli esperti.
Innanzitutto, bando al panico. I movimenti scomposti e bruschi potrebbero indurre lo squalo a percepire una minaccia, scatenando un attacco del tutto evitabile. Allo stesso modo, risulta inutile assumere la posizione del morto: tale posa appare del tutto ininfluente nella percezione dell’animale. La strategia migliore rimane la lucidità: cercate di allontanarvi, e di guadagnare la barca di appoggio o la riva con bracciate armoniche e consecutive, minimizzando gli spruzzi e gli scatti inconsulti. La regola aurea, infine, prevede di consultare preventivamente la Capitaneria di Porto più vicina, in modo da ricevere istruzioni adeguate dagli addetti ai lavori prima di qualsiasi immersione in acqua.