A guardarlo oggi non si direbbe ma Roberto Bolle non è sempre stato così: da giovane era molto più mingherlino e senza muscoli.
Chi lo avrebbe mai detto a vederlo oggi, che un tempo anche Roberto Bolle ha avuto un fisico mingherlino e non aveva muscoli.
Difficile da credere; il suo corpo statuario, i muscoli scolpiti da anni di danza e allenamento lo rendono uno dei corpi più perfetti in circolazione, non per niente viene paragonato ad un Dio greco.
Eppure ha raccontato a FQ:“Da bambino guardavo Holly e Benji, (un cartone animato in voga negli anni 80 ndr) a volte li sognavo pure, e mi immaginavo bravo come loro nel realizzare gol spettacolari, con evoluzioni assurde. Il mio obiettivo erano delle triple capriole, il gol, e i festeggiamenti”.
Oggi non farà gol, ma in quanto a evoluzioni quelle sì che sono spettacolari. Vederlo danzare fa restare a bocca aperta, e non si tratta solo di bellezza, no. Si percepisce la sua passione, la concentrazione è totale, ogni spettacolo unico.
Una passione, quella di Roberto Bolle per la danza, che nasce quasi con lui, che porta nel cuore radicata fin da bambino, come ha raccontato a StylePiccoli: “Quando chiesi per la prima volta a mia mamma di fare danza, avevo 6 anni, lei pensò che fosse un capriccio e mi disse per quest’anno fai piscina, se l’anno prossimo sarai ancora convinto ti iscriverò a danza . Il settembre successivo ero iscritto a una scuola di danza di Vercelli”.
A soli 15 anni il grande Nureyev, definito uno dei più talentuosi danzatori dei nostri tempi, lo nota e lo vorrebbe con lui, ma la sua giovane età non gli consente di partecipare al balletto. Poco male, la sua carriera spiccherà lo stesso il volo. E per ottenere e conservare un fisico che pare scolpito nel marmo ci vuole costanza, sacrificio e determinazione.
Del resto, Roberto Bolle lo sa bene, e lo ricorda nella già citata intervista: “La vita del ballerino è fatta di sudore, dolore anche, una continua lotta per aspirare all’irraggiungibile perfezione”.
E sempre a FQ: “Per mantenere la mia struttura devo mangiare molto, ma ho una dieta calibrata, e raramente mi concedo delle varianti, giusto qualcosa per le Feste. Nonostante questo, resta l’unica valvola di sfogo. Mi salvo con tutto l’allenamento: se mangio oltre il previsto, cerco di recuperare subito, limito i danni”. A guardarlo noi, di danni, non ne riusciamo proprio a trovare.