Anuptafobia, ne hai mai sentito parlare? Ecco i segnali e come riconoscerli
Soffri anche tu di anuptafobia? Scopri di cosa si tratta, come riconoscerla e se ne sei affetto. Ci sono dei segnali specifici per capirlo.
Forse anche tu soffri di anuptafobia e non lo sai. Un termine difficile da pronunciare che indica una condizione in cui moltissime persone si ritrovano.
Sembra, secondo alcuni studi, che colpisca in numero maggiore le donne rispetto agli uomini, soprattutto quelle tra i 30 e i 40 anni.
Considerato alla stregua di un disturbo psicologico, è detto anche Sindrome di Bridget Jones, e ha diverse cause, una delle quali è da ricercarsi nel retaggio culturale.
Di cosa si tratta? E come capire se anche tu ne sei affetto? Scopriamolo e conosciamone i segnali.
Anuptafobia: cos’è e come riconoscerla
Il termine anuptafobia deriva dal latino e significa letteralmente senza moglie, da a- nupta. Perché si parla di retaggio culturale? Perché la società ancora oggi si aspetta che intorno ai 30 anni la donna (ma anche l’uomo) si faccia una famiglia. Di conseguenza la anuptafobia altro non è che la paura di rimanere single. Chi ne soffre è alla ricerca continua di un partner, accontentandosi spesso di quello che trova pur di non rimanere solo. Questo può comportare diversi problemi.
Ci sono dei segnali per capire se ne sei affetto. Vediamo quali sono. Innanzitutto la persona che soffre di anuptafobia è sempre impegnata in una relazione, proprio perché non riesce a stare da sola. Quindi, se ti capita di metterti subito alla ricerca di un nuovo partner anche se hai appena concluso una relazione, forse devi fermarti. Il problema è che gettarti subito in un nuovo rapporto non ti dà il tempo di riflettere su eventuali errori o mancanze. Inoltre, come detto, ci si accontenta del primo che capita, subendo il partner piuttosto che scegliendolo. E anche quando la relazione è tossica e ci fa soffrire, piuttosto che rimanere soli si rimane con quella persona.
I segnali
Un altro segnale che indica la presenza di questo disturbo è la mancanza di un taglio netto con il passato. Non si chiude mai realmente con gli ex, sia mai che dovessero tornare utili in un momento di solitudine. Inoltre, ci si adatta al partner. In pratica ogni volta che sei in una nuova relazione cambi gusti per adeguarli a quelli del nuovo partner. Questa non è mancanza di carattere, ma paura di essere lasciati e rimanere soli.
Infine, per capire se anche tu soffri di anuptafobia osserva il tuo comportamento durante i primi appuntamenti. Se esageri, ponendo domande troppo personali o avvicinandoti troppo fisicamente, significa che vuoi saltare la fisiologica fase di conoscenza e passare direttamente a quella successiva della relazione vera e propria.