Emanuele Filiberto, dopo anni spiattella tutto: “Accusato di omicidio” | Un calvario tremendo
Emanuele Filiberto di Savoia fa luce sul proprio passato doloroso: le accuse gravissime hanno cambiato la sua vita.
Domenica 17 settembre il chiacchieratissimo Emanuele Filiberto di Savoia ha compiuto il suo ingresso nello studio di “Verissimo”, e si è sottoposto al fuoco incrociato delle domande pungenti di Silvia Toffanin.
L’erede della dinastia è stato recentemente paparazzato dalla rivista “Diva e Donna” in compagnia di un’accompagnatrice misteriosa, e le immagini del bacio hanno ben presto fatto scalpore sul web. Specialmente in virtù del fatto che ella non assomigliasse per nulla alla moglie di Emanuele Filiberto, ovvero Clotilde Courau.
Il principe ha fatto chiarezza sull’attuale natura dei rapporti con la consorte: “Io ho una grande fiducia in Clotilde, e lei ha una grande fiducia in me, siamo molto complici“. Ha inoltre aggiunto: “Dopo vent’anni di matrimonio, ci sono stati dei momenti difficili, come accade a tutti. Ma credo che ora la nostra relazione sia arrivata a una giusta maturità“.
Dalle parole di Emanuele Filiberto, perciò, emerge la possibilità che la coppia abbia affrontato un tradimento. Alla domanda di Silvia Toffanin: “Ma tu lo perdoneresti?“, il principe ha replicato infatti: “Sì, lo perdonerei, perché penso che l’amore che c’è sia molto più forte di una scappatella“. La conduttrice ha quindi indagato: “Avete dovuto perdonarvi nella vita?“. L’ospite ha rivelato: “Io le chiedo perdono ogni giorno“. In seguito, Emanuele Filiberto ha anche narrato un periodo buio del suo passato, in cui ha dovuto affrontare persino delle accuse per omicidio.
Emanuele Filiberto a cuore aperto: “Sono nato colpevole”
Il 18 agosto del 1978 in Corsica si verificò una sparatoria in seguito al furto del gommone appartenente a Vittorio Emanuele di Savoia, padre del principe.
Egli sparò due colpi di carabina, ed uno dei proiettili – secondo le ipotesi formulate in seguito dall’accusa – si sarebbe conficcato nella coscia del giovane Dirk Geerd Hamer, che stava dormendo in un natante vicino. Il giovane spirò nel dicembre del 1978 dopo una lunga agonia, e Vittorio Emanuele dovette al tempo affrontare un doveroso processo, dal quale fu infine assolto per insufficienza di prove. Emanuele Filiberto ha riferito a posteriori a Silvia Toffanin: “Quando avevo 6 anni, papà è stato accusato dell’omicidio di un turista tedesco“. Ha poi ricordato: “Sono nato colpevole di una storia che non mi apparteneva, di anni e anni di storia che non riuscivo a capire, quando ero piccolo“.
Emanuele Filiberto rievoca l’antico dolore
Nonostante siano passati molti anni dalla controversa morte di Dirk Geerd Hamer, Emanuele Filiberto non ha dimenticato quel periodo infausto per l’intera famiglia.
E ha infine concluso: “Papà è stato assolto, però rimane una forte tristezza per quello che è successo“.