Camicia a quadri e sorriso innocente, lo riconoscete? Con il suo operato ha cambiato l’Italia
Chi è questo dolce bambino della foto? Impossibile riconoscerlo, oggi è diametralmente l’opposto di ciò che vediamo. Ma ha ancora lo stesso sguardo impavido e fiero.
Ancora una volta proponiamo una foto in cui riconoscere un personaggio famoso. Spesso i nostri idoli, che siano parte del mondo dello spettacolo, del cinema o altro, condividono un’immagine che li ritrae bambini.
In questo modo rendono partecipi dei loro ricordi i fan che li seguono con affetto e che anelano a conoscere qualcosa di più della loro vita passata e presente.
Questo bimbo ha un nome molto conosciuto, è seguitissimo non solo dai follower, e oggi ha 44 anni. Appena compiuti. Difatti la foto che vi mostriamo è stata postata il 22 settembre, giorno del suo compleanno.
Una persona che ha cambiato in qualche modo l’Italia, che ha puntato i riflettori verso alcuni argomenti spinosi, portandoli alla luce, e che per questo si è attirata diverse antipatie. Di chi si tratta?
Chi è il bambino nella foto
Il giorno del sul 44esimo compleanno quest’uomo ha scritto sul suo profilo come accompagnamento a questa foto: “Era meglio morire da piccoli con i peli del c*lo a batuffoli che morire da grandi soldati con i peli del c*lo bruciati. Sono 44. Grazie a chi ha ricordato, a chi ha celebrato, a chi ha carezzato con un pensiero. Come sempre, in faccia all’orrore del nostro tempo, rievoco le parole di Papillon: ‘Maledetti bastardi sono ancora vivo!'”.
Evidentemente si tratta di una persona che ci sa fare con le parole ed ha anche una certa cultura. Non molti hanno colto la citazione, sia del testo della canzone che del titolo del meraviglioso film. Ma allora chi è? Avete capito?
Di chi si tratta
Chi è questo bambino che vediamo nella foto e che oggi è un personaggio tanto noto che usa le parole in maniera eccelsa? Si tratta di Roberto Saviano, lo scrittore che per via dei suoi libri denuncia sugli affari della camorra di Napoli vive sotto scorta da 15 anni.
Al Corriere ha commentato a tal proposito: “Io sono uno scrittore. Io del mio guadagno e delle mie storie avrei comunque fatto vita. E invece di questa vita mutilata cosa me ne faccio? Cosa dannazione me ne faccio?[…] A volte penso che persino morire sarebbe stato più accettabile rispetto al continuo senso di ansia e di svuotamento in cui vive chi è sotto pressione costante per tanto tempo. Io vivo come un colpevole.[…] Io sono il martire che non è morto. Una contraddizione in termini”. Per molti, al pari di un eroe.