Fiorello, dopo anni spunta fuori l’amara verità sulla droga: “…non ce la facevo ad andare avanti” | Momento tremendo per lo showman
Anche se è passato del tempo il racconto di Fiorello sui suoi trascorsi con la droga è sempre sofferto e sofferente.
Come descrivere Fiorello? Impossibile catalogarlo, etichettarlo con un ruolo. Conduttore, cantante, speaker radiofonico, animatore, imitatore. Qual è il ruolo che spicca di più tra questi?
A 63 anni ha la stessa verve, simpatia e voglia di scherzare di quando, appena 30enne, gira per le piazze d’Italia a far cantare il pubblico con il suo divertente Karaoke, programma di successo e ormai vero cult.
È l’inizio degli anni 90, e questa trasmissione segna la vita di Fiorello in tutti i sensi. Non solo gli dona un successo repentino che nemmeno lui immaginava potesse arrivare, ma quello stesso successo lo cambia.
Il passaggio dal pubblico dei villaggi turistici, dove fa l’animatore da giovane, a quello di milioni di telespettatori che ogni sera restano incollati alla tv e a un pubblico dal vivo in completa adorazione, è da perdere la testa. E lui l’ha persa, come ha raccontato in seguito.
Fiorello: la verità sulla droga
Il successo quando arriva in maniera troppo repentina e inaspettata può dare alla testa. Non è stato l’unico Fiorello, né sarà l’ultimo, a non saper gestire la fama improvvisa. Complice i suoi modi sciolti di stare davanti alle telecamere come se ci fosse nato, la sua parlantina con la battura sempre pronta, la bellezza e il codino che portava ai tempi, fatto sta che tutti pendono dalle sue labbra.
Folle di ragazzine sgomitano per conoscerlo e farsi notare, innamorate di questo giovane affascinante e simpatico, e lui si monta un po’ la testa. E cade nella droga. Il suo racconto è molto sofferto.
Il racconto
In diverse interviste Fiorello si è raccontato a cuore aperto, ricordando quel periodo di buio pur sotto le luci dei riflettori. Ad esempio a Vanity Fair, dove ha confessato: “Era la metà degli anni ’90 e io giravo con le guardie del corpo appresso. Avevo un addetto stampa, delle segretarie, fidanzate a copertina, storie da una botta a via. In quel periodo tiravo cocaina e non parlavo con nessuno. Mi sentivo un duro ma ero un pupazzo”.
“Tanti la prendono, tantissimi, ma nessuno lo viene a sapere”, rivela, e poi spiega come ne è uscito. Decisivo è stato il padre, finanziere, scomparso nel 1990. “A un certo punto non ce la facevo più. Ne sono uscito grazie a lui, non potevo tradirlo, era uno di quegli uomini che lottavano contro il traffico di droga”. Per non tradire il ricordo del padre, Fiorello ha trovato la forza di cambiare.