Drive In, ricordate il famoso Gianfranco D’Angelo? Meritava una fine più dignitosa
È stato una delle star dell’indimenticabile Drive In, ma che la fine che ha fatto il simpatico Gianfranco D’Angelo è orribile.
Sono passati ben 40 anni dalla prima puntata del primo varierà satirico della televisione italiana: Drive In ha fatto la storia, ed è passato alla storia.
Ben 5 stagioni che puntata dopo puntata hanno appassionato il pubblico che ancora oggi ricorda con nostalgia quella fantastica coreografia un po’ America anni 50, quella che vediamo nei film con i fast food dalle insegne colorate e i cinema all’aperto. I Drive In, appunto.
Ideato da Antonio Ricci, il padre di Striscia la notizia, il programma era un insieme di sketch comici con pubblico formato da ragazzi e con la “risata a comando”. E tante bellezze scosciate e con il profonde scollature: Tinì Cansino, Lory Del Santo e Carmen Russo hanno avuto qui il loro esordio.
Accanto a loro, tanti personaggi che in seguito hanno continuato la carriera televisiva rimanendo sullo stesso genere: Ezio Greggio, Massimo Boldi, Enrico Beruschi, Giorgio Faletti e Gianfranco D’Angelo. Ma che fine hanno fatto? E Gianfranco D’Angelo lo ricordate?
Drive In: che fine ha fatto Gianfranco D’Angelo
Tra tutti gli artisti venuti fuori dal mondo di Drive In uno dei più indimenticabili è stato Gianfranco D’Angelo. Mille i personaggi interpretati, dal timido pupazzo Tenerone al surreale Signor Armando, addestratore di un cane che al comando di “Has Fidanken” avrebbe dovuto compiere chissà quali prodezze e invece non si è mai nemmeno mosso.
Antonio Ricci ha raccontato tempo fa, come riporta Ansa: “A Drive in lo chiamavamo ‘il vecchio’ perché aveva 40 anni. Per cinque anni a cena insieme e a dormire nello stesso residence. Saggio e con i piedi per terra, in un successo incredibile che poteva travolgere tutto e tutti. Una complicità che è durata nel tempo con i protagonisti di quella fortunata trasmissione. A fine ottobre, mentre ero ammalato di Covid, mi ha scritto: “Anto’, ma perché hai preso il Covid adesso che a gennaio esce quello nuovo?”. Ecco perché meritava una fine più dignitosa.
La fine di un artista
Gianfranco D’Angelo è stato un uomo dalla verve incredibile stando a quanti lo hanno conosciuto, e si è spento dopo una non meglio specificata “breve malattia” la notte tra il 14 e il 15 agosto al Policlinico Gemelli di Roma nel 2021. Ma la fine che ha fatto negli anni precedenti la scomparsa è veramente poco dignitosa.
L’attore, che ha iniziato a lavorare da giovanissimo, si è lamentato per via della pensione ritenuta troppo bassa rispetto ai contributi versati. Ai microfoni di Spy aveva confessato: “Sono costretto a lavorare altrimenti sarebbe dura mandare avanti la baracca perché i soldi finiscono. Sono più di cinquant’anni che lavoro: ho iniziato come impiegato nella società telefonica SIP, poi ho lavorato per la Rai e per la Mediaset, ho fatto 51 film e convention in tutto il mondo. Mi piacerebbe essere un po’ più tranquillo a livello economico, senza pensieri per la testa”.