Ficarra e Picone, messi con le spalle al muro da lui: “Siete una grande delusione”
Feroci critiche e grandi polemiche sul duo comico Ficarra e Picone. Qualcuno li accusa di essere una grande delusione.
Sono uno dei gruppi comici più apprezzati del panorama italiano, anche se la parola “gruppo” è eccessiva essendo solo un duo. Ma in effetti Ficarra e Picone sono talmente bravi che valgono per 4.
Non tutti però la pensano così; piovono feroci critiche per i due siciliani infatti, e qualcuno addirittura li accusa di essere una vera delusione. Cosa sta succedendo?
Salvo Ficarra e Valentino Picone, questi i nomi completi, nascono come duo nel 1998, dopo essere aver fatto parte di un gruppo dal 1993. E due anni più tardi appaiono per la prima volta nel ruolo di attori, non insieme e non come protagonisti, nel divertente Chiedimi se sono felice, di Aldo, Giovanni e Giacomo, altro gruppo comico.
Sarà il 2001 l’anno della svolta: da Zelig inizia la carriera fiammante dei nostri, che inanellano un successo dietro l’altro tra film, teatro e spettacoli. Del resto far ridere è una cosa seria, e non tutti ci riescono. E quando su Focus Junior gli chiedono qual è la formula della comicità, rispondono: “C’è, ma è segreta e non si può svelare, ognuno deve trovare la sua. Però sicuramente per far ridere servono tanta serietà e impegno. Oppure bisogna essere come noi: tanto scemi”.
Ficarra e Picone hanno deluso
Ma scemi Ficarra e Picone non lo sono affatto, e ne è la prova il fatto che ancora oggi, dopo ben 30 anni, sono ancora sulla cresta dell’onda, amati da tutti. O quasi. E ne sono consapevoli. Su Serialmamma qualche tempo fa hanno osservato: “Credo che il cinema e ancor più la comicità siano ambiti molto soggettivi. Quando non si entra in contatto con il mondo di un comico, si corre il rischio di non capirne l’umorismo”.
Infatti, aggiungono: “Dopotutto, qualcuno ama la comicità demenziale, altri apprezzano la comicità d’azione, altri ancora preferiscono quella della parola”.
Chi li ha criticati e perché
Ficarra e Picone sono nuovamente al cinema, dal 14 dicembre. E dopo i divertentissimi La matassa, Il 7 e l’8, Andiamo a quel paese, e tanti altri, come l’anno scorso con Il primo Natale anche quest’anno la pellicola tocca il delicato tema della religione. In chiave comica, ovviamente. Ma se quella precedente è piaciuta tantissimo, non si può dire lo stesso di Santocielo, che qualcuno ha definito addirittura “blasfemo”.
A dara un simile aggettivo è stato Don Mario Sorce, parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Agrigento e responsabile della Pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Agrigento. Sui suoi profili social Don Mario ha scritto: “Cari Ficarra e Picone mi avete deluso. Personalmente sono molto dispiaciuto. Ma se non si comprende che a volte e su alcune questioni non si deve superare il limite. In quest’ultimo film si evince che Dio è un imbranato, che Gesù si incarna nuovamente e cosa più grave che si incarna nel ventre di un uomo e dulcis in fundo il Paradiso è un perfetto caos. Posso capire che si cerca la novità per far ridere ma questo è troppo. È blasfemo e va denunciato come tale e certamente non andrò a vederlo neanche per curiosità”. In effetti la critica giunge dopo aver guardato solo il trailer, confessa. Che è come il classico “giudicare un libro dalla copertina”. Lasciamo giudicare a chi il film lo ha visto.