Claudio Cecchetto, tutta la verità sulla lite con Linus: “Mi ha sempre denigrato” | L’amara verità scoperta solo ora
Ma chi è Claudio Cecchetto? Per chi non lo sapesse è un produttore discografico, disc jockey, conduttore radiofonico e conduttore televisivo italiano. Dopo aver presentato nel 1982 la sua terza edizione consecutiva del Festival di Sanremo, passa alla neonata Canale 5 dove conduce la trasmissione musicale Popcorn e la prima edizione del noto varietà di prima serata Premiatissima, insieme ad Amanda Lear.
Nel 1984 esordisce come produttore discografico, creando l’etichetta discografica Ibiza Records e producendo per Sandy Marton il singolo People from Ibiza che come saprete ha avuto un successo a livello internazionale.
Si è candidato nel 2019 come sindaco di Misano Adriatico con la lista civica W Misano Viva arrivando secondo.
Nel corso della sua carriera ha fondato e ha portato al successo Radio Deejay. Ha condotto anche il Festivalbar ed è stato il talent scout di tanti talenti come per esempio Paola e Chiara, Daniele Bossari oppure Leonardo Pieraccioni. Solo per citarne alcuni.
Il litigio di Claudio Cecchetto
Negli ultimi giorni abbiamo assistito a diverse frecciatine che si sono inviate Linus e Claudio Cecchetto. Linus ha affermato che l’opinione di Cecchetto è poco interessante e lo ha definito un “fesso”.
A difesa di Claudio è intervenuto il figlio che ha ricordato su Instagram quello che il padre ha fatto per Radio Deejay. Un lavoro durato molti anni con tanti sacrifici.
La risposta di Linus: «Ho lavorato con Claudio Cecchetto per dieci anni, lui era il boss, io un ragazzino. A lui devo tutto il mio successo, e l’ho scritto e dichiarato in ogni occasione. Su ogni libro che ho scritto e in ogni intervista che mi hanno fatto, controllate pure. Ma i ragazzini crescono e i boss invecchiano, è la vita, e spesso non dipende dall’età…Prima precisazione: nel ’94, quando lui decise di ricattare il Gruppo a cui quattro anni prima aveva venduto la radio («ridatemela o me ne vado» disse; «ok, vattene» gli risposero) io ero un signor nessuno. Solo dopo la sua uscita il Gruppo, che di radio sapeva meno di zero, chiese ad Albertino (che allora era l’ago della bilancia) di portare avanti la radio e a me di dargli una mano. Io accettai, con molta incoscienza, e il resto è storia. Certo, non ci siamo mai stati simpatici. Certo, capisco la frustrazione per aver visto la radio che lui aveva fondato e poi buttato non solo non affondare ma continuare a viaggiare a gonfie vele. Da trent’anni poi! Dev’essere terribile! Ma, mi chiedo, è colpa mia?»