Pif, ecco cosa nasconde davvero: tutto quello che l’attore non ha mai confessato

Ricordate Pif? Oggi è un attore, ma nessuno sa cosa nasconde davvero la ex Iena tra le più divertenti. Tutta la verità.

Lo conosciamo come Pif, ma pochi conoscono il suo vero nome che all’anagrafe è il più serioso Pierfrancesco Diliberto.

In principio era una Iena, lo ricordate? È così che ha cominciato la sua carriera televisiva. Da qualche anno però non lo vediamo più prendere parte della nota trasmissione di inchiesta targata Italia Uno.

È diventato invece protagonista de Il testimone, in cui intervista personaggi e racconta fenomeni di costume, e dal 2017 conduce in Rai un format simile: Caro marziano.

E a ben guardare pare anche lui un po’ marziano, capitato sulla Terra per caso. Con l’aria leggermente trasognata, l’andatura lenta e dinoccolata. E poi lui stesso ha ammesso in una vecchia intervista ad Amica: “Mai stato un bambino felice. Quando mamma ci portava al luna park, la mia frase chiave era: ‘Non mi sono divertito’. Ero malinconico, chiuso. A Natale andavamo a trovare i parenti: io aspettavo in macchina”. Il che è abbastanza strano.

Pif: la confessione

Pif, che in qualche occasione ha scherzato sul fatto di essere un po’ come il Papa e di aver anche lui perso il suo nome, ha aggiunto anche altri particolari che pochi conoscevano. Ammette: “Sono anaffettivo. Incapace di esprimere i miei sentimenti. Nella vita amorosa questo è un problema. Sto cercando di cambiare”. E qualcosa deve aver cambiato visto che oggi è papà di una bimba di 3 anni, Emilia. E compagno di Nabila Ben Chahed, dalle chiare origini mediorientali.

E lo sapevate che ha scritto anche alcuni libri? Romanzi, per l’esattezza. Ma è al cinema che ha dato il meglio di sé. Oggi è infatti regista, e le sue pellicole hanno raccolto un grande consenso presso il pubblico. Segno che non si tratta solo di una Iena prestata al cinema, ma di un vero talento.

Cosa ha detto la ex Iena

Pif ha diretto tre pellicole davvero molto belle; la prima nel 2013: La mafia uccide solo d’estate. Nel film il regista riversa la sua esperienza di palermitano che ha visto di cosa è capace Cosa Nostra, per non dimenticare mai. Tre anni più tardi arriva  In guerra per amore, altra commedia drammatica, ambientata nel corso della  Seconda guerra mondiale.

L’ultimo film è un po’ una previsione di ciò che accadrà in futuro, o forse già oggi accade. E noi come str***i rimanemmo a guardare. Ma parlando delle sue produzioni a Meer il regista ha confessato: “Forse sarà perché ho avuto un’educazione cattolica, ma nella vita io sono un bigotto, un moralista. Tanto per fare un esempio nei miei film faccio fatica ad inserire scene di ses*o, o anche solo un seno nudo”.